Addio ad Andrea Massaro, custode della memoria di Avellino

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E’ stato uno dei custodi della memoria cittadina. Dopo la morte di Armando Montefusco, Avellino piange la scomparsa dello storico Andrea Massaro. Classe 1938, nativo di Macerata Campania (Ce), Massaro è stato l’ultimo Direttore onorario dell’Archivio Storico del Comune di Avellino. Numerosi gli studi dedicati alla storia del capoluogo: La Brigata Avellino,1978; I Cappuccini in Avellino,1980; Dal Palazzo Municipale di Avellino,1981; L’Ospedale di Avellino, 1985; Cesare Uva pittore avellinese,1986; Il Civico Palazzo De Peruta,1987; Il Monastero del Carmine di Avellino e la Bolla di fondazione di Papa Paolo V (1620), 1992; La “Ruota” degli esposti di Avellino (1810-1820),1992; Avellino tra Decennio e Restaurazione nelle opere di Luigi Oberty ingegnere del Corpo Ponti e Strade, 1994; Avellino ‘43: I luoghi, i volti, le memorie, 1995; Le Figlie della Carità in Avellino,1997; Le Carrozzelle di Avellino, 1998. Numerose le mostre foto-documentarie sul passato del capoluogo irpino, l’ultima sul secolo di vita della scuola elementare “Regina Margherita”, nota come “Il Palazzotto”. Giornalista, oltre che storico, è stato un assiduo collaboratore prima del Corriere dell’Irpinia e poi del Quotidiano del Sud.

“Addio allo storico dal sorriso mite, l’uomo dal piglio educato, l’amico dal cuore generoso – scrive sui social Luca Cipriano – Scompare un pezzo importante della storia della città di Avellino, a cui Andrea ha dedicato tutta la vita, 30 libri, centinaia di eventi e una infinita passione. La ricerca del dettaglio, della curiosità, dell’episodio o del personaggio sono stati il tratto distintivo di uno storico gentile che ha permesso alla nostra comunità di avere memoria, passato e presente. Mancherai ancora di più nel vuoto assordante di un’estate canterina, in una città senza più identità”.

A rendergli omaggio anche Lorenza Battista, che aveva collaborato con lui all’Archivio storico del Comune: “Con te se ne va gran parte della memoria storica della nostra città.

Come ti ho detto più volte durante la mia prima esperienza di lavoro insieme a te all’archivio storico, senza la tua presenza ci sarebbe stato un vuoto enorme e non avremmo avuto oggi quel patrimonio documentale su cui hai basato molte tue ricerche. Uno dei momenti più belli insieme è stato la Consegna della. Fontana di Grimoaldo dopo il restauro circondato da centinaia di studenti che quella Mattina fredda si dicembre si sono succeduti per ascoltare te. Ti voglio ricordare così, tra i giovani a cui amavi trasferire quanto conoscevi….”

Ai familiari giunga l’abbraccio del direttore Gianni Festa e della redazione


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