Sport e traumi, infortuni al ginocchio: sintomi, cause, cosa fare

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Ecco un estratto dell’intervista di Radio RTL 102.5 al professor Ezio Adriani e alla dottoressa Simona Cerulli del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma. Scorri fino in fondo, troverai il link per ascoltare la versione integrale

Gli sportivi lo sanno bene. L’attività fisica, ricca di benefici per corpo e mente, può anche portare a dolori e fastidi alle articolazioni, ginocchia in primis. Per sapere come comportarci di fronte a eventuali infortuni al ginocchio, dalla distorsione alla rottura del legamento crociato, ecco un estratto dell’intervista di Radio RTL 102.5 al professor Ezio Adriani, direttore dell’Unità di Traumatologia dello Sport, e alla dottoressa Simona Cerulli, Responsabile del Gemelli PhysioTraining Centre del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.

Quanto è importante una visione multidisciplinare?

Spesso il paziente arriva con una serie di opinioni precedenti. Quindi, mantenere un linguaggio comune è importante. Ogni medico mette un tassello per aiutare la persona: la riabilitazione è essenziale prima e dopo l’atto chirurgico e la collaborazione è tutto. Al centro del dialogo deve esserci il paziente. Stiamo cercando di avere una piattaforma all’interno della quale i medici e il paziente possano comunicare simultaneamente tra di loro.

Quali sono i sintomi e le conseguenze di sottovalutare un problema al ginocchio?

Essenziale che il paziente si rivolga al medico se ha un dolore o un trauma e che individui lo specialista giusto, per non rimandare la diagnosi. Lo sportivo ha necessità di avere un percorso dedicato, dato che deve tornare a fare sport il prima possibile. Non va sottovalutato nessun dettaglio, per non peggiorare la situazione e portare ad altre lesioni. In particolare, succede spesso con la lesione del legamento crociato.

Tra le cause, possono esserci comportamenti che portano ad avere danni al fisico?

La maggior parte dei problemi deriva dal fatto che non ci si prepara adeguatamente allo sport. Senza preparazione, il ginocchio esegue movimenti non consoni e nel caso del crociato, questo può portare a un trauma. Si contano più crociati rotti tra gli amatoriali che tra i professionisti, perché in quest’ultimo caso la preparazione funge da prevenzione. Anche la conoscenza neurologica svolge un ruolo fondamentale, sapere quanto ruota il ginocchio può far sì che non lo sforziamo troppo.

È fondamentale fare una diagnosi corretta per arrivare al trattamento giusto. In molti casi il crociato si ricostruisce in sala operatoria, ma va fatto con estrema attenzione, in quanto si può andare incontro a problemi post operatori. Importante, poi, la riabilitazione, per il recupero articolare e muscolare. Ed è fondamentale la collaborazione con il fisiatra per la prevenzione e per tornare alla condizione ottimale di forma.

La carriera finisce con la rottura del crociato?

Assolutamente no. L’importante è avere una diagnosi rapida e “salvare” il menisco. 

Puoi ascoltare l’intervista completa al professor Ezio Adriani e alla dottoressa Simona Cerulli del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma su RTL 102.5 Play News “Lifestyle” con Ludovica Marafini e Ilaria Arpino: Ginocchia e sport, cosa sapere.

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