“Sergio Leone, l’italiano che inventò l’America” è il miglior documentario dell’anno

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E’ “Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America di Francesco Zippel è il “Documentario dell’Anno” 2023.  Ad annunciarlo il Direttivo dei Giornalisti Cinematografici Italiani che consegnerà il Nastro d’Argento al regista a Roma, subito dopo il Festival di Berlino, insieme ai premi per i migliori documentari dedicati al racconto del ‘Cinema del Reale’ e dei titoli su ‘Cinema, Spettacolo, Cultura’.

Il lungometraggio, offre un ritratto inedito di un uomo visionario, in cui entra con forza anche Torella dei Lombardi, paese natale del padre, Roberto Roberti, tra i pionieri del cinema muto. La sua ricerca continua di nuove forme lo vedrà scommettere sul genere western, riuscendo a influenzare con il suo stile la settima arte non solo degli anni ’60 e ’70, ma di tutti i decenni avvenire fino a oggi.

Sergio Leone e il suo cinema vengono raccontati in questo documentario attraverso le testimonianze inedite di chi lo ha conosciuto e di chi è stato da lui ispirato. Tra gli altri anche Jennifer ConnellyRobert De NiroClint EastwoodEnnio MorriconeMartin ScorseseSteven SpielbergQuentin Tarantino. Ma anche Dario ArgentoGiuseppe Tornatore e Carlo Verdone. Il documentario si avvale anche dei ricordi della famiglia come quelli dei figli Andrea, Francesca e Raffaella Leone.

Sergio Leone. L’italiano che inventò l’America è una produzione Sky Studios e Sky Italia con Leone Film Group in esclusiva su Sky Documentaries il 4 febbraio alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile anche on demand. A conquistare la giuria “l’originalità e l’emozione che si respira fin dalla prima inquadratura del film, rinnovando con affetto e grande cura l’omaggio a un Maestro mai abbastanza celebrato con un taglio inedito, ricco delle più prestigiose testimonianze internazionali. Un racconto che esalta il valore dello sguardo innovativo e della creatività unica di Sergio Leone, un uomo nato nel cinema che del suo cinema ha reso immortali sequenze, protagonisti, musica, e immagini”.  E’ il regista a spiegare come “Quando Raffaella Leone mi ha proposto di raccontare suo padre in un documentario, ho avuto l’impressione che tutto stesse tornando al suo posto. Mi sono lanciato con passione e rispetto in questa avventura, sempre sostenuto da Raffaella, da tutta la famiglia Leone. Ho voluto provare non solo a raccontare Sergio Leone ma anche a chiarire quanto il suo cinema e il suo genio creativo siano ancora centrali e fonti indiscutibili d’ispirazione per i più grandi cineasti del cinema contemporaneo. Tutti i grandi artisti che hanno aderito al film ne sono la conferma più bella”



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