Sellitto: “Non vogliamo il Patria e Lavoro per farci un supermercato, sarà al servizio dei cittadini” – IL CIRIACO

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Avellino – «Siamo interessati all’ex asilo Patria e Lavoro e oggi abbiamo presentato la nostra offerta». Il presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, Francesco Sellitto esce allo scoperto e conferma l’interesse per la struttura messa in vendita dal Comune. Alle ore 13 di oggi è scaduto il termine per la presentazione delle offerte e, l’Ordine dei Medici, ha ribadito quell’interesse che già manifestato un anno fa all’ente di Piazza del Popolo. «Siamo interessati perché vogliamo dare una sede degna all’ Ordine dei Medici, ma al tempo stesso restituire dignità a una struttura abbandonata da anni. Se l’Ordine dovesse riuscire ad acquisirlo, il Patria e Lavoro vivrà una nuova vita e sarà aperto alla città».

Il Presidente Sellitto spiega anche le motivazioni che hanno spinto l’Ordine ad interessarsi all’ex Asilo: «La mission dell’Ordine è garantire il cittadino, oltre che i medici. Quindi gli uffici che allestiremo nella struttura saranno aperti a chiunque voglia ricevere consigli o chiedere consulenze – spiega. Se un cittadino dovesse rivolgere delle domande all’Ordine, potrebbe farlo in tutta sicurezza nella nuova sede, se dovessimo riuscire ad acquistarla. Quella attuale, invece, non lo consente per come è strutturata, la nuova sarebbe aperta e darebbe la possibilità al cittadino di rivolgersi a noi». Sellitto, inoltre, ricorda come, l’operazione con Patria e Lavoro che vuole portare avanti, rientra «nel nostro programma che abbiamo presentato tre anni dove lo slogan era “l’Ordine che scende in piazza”. Con l’eventuale acquisto del Patria e Lavoro potremmo realizzarlo in maniera ottimale».

La decisione del Comune di mettere in vendita l’ex Asilo ha alimentato una serie di critiche dall’opposizione consiliare dove, il capogruppo di minoranza, Dino Preziosi, ha presentato anche un esposto evidenziando le criticità che non consentirebbero al Comune di vendere la struttura. Sellitto, pur non entrando nel merito della procedura amministrativa avviata dall’ente, sottolinea: «Noi vogliamo rendere un bel servizio alla città, siamo pronti ad investire molto per ristruttura l’edificio, ma gli restituiremo dignità togliendolo da quell’abbandono in cui si trova oggi. Non ci realizzeremo un supermercato o cose simili, ma faremo un uso istituzionale dell’ex Asilo, sarà la sede dignitosa di un ente pubblico al servizio dei cittadini. Penso che anche i consiglieri di opposizione potrebbero essere d’accordo di fronte al nostro intento».

Oltre ai soldi per acquistare lo stabile, ne serviranno altri per rimetterlo a nuovo: «Ancora non abbiamo effettuato una stima dell’investimento, ma sappiamo che vorranno molti soldi per renderlo come lo immaginiamo», spiega Sellitto.

L’Ordine dei Medici, intanto, è in campo anche per lo screening avviato dal Comune a Campo Genova, confermando quella collaborazione con l’ente che si era già vista ad aprile con la somministrazione dei test rapidi comprati dal Comune. «Sempre in virtù di quanto detto prima, la nostra missione è stare al servizio dei cittadini e garantire la tutela della salute – spiega Sellitto. E’ fondamentale, in questa fase, allargare la platea delle persone da sottoporre a tampone, anzi auspico la massima collaborazione tra Comune, Asl e Ospedale, in modo tale che chi dovesse risultare positivo possa essere immediatamente sottoposto a tampone molecolare, ma d’altronde gli accordi fatti vanno già in questa direzione. Spero che si prenda coscienza del fatto che non si sta facendo nulla di strano. I tamponi rapidi utilizzati dal Comune e tanto criticati, sono gli stessi che il Ministero della Salute ha approvato e darà ai medici basi. Se vanno bene per il Ministero perché non dovrebbero andare bene per Avellino?». E quest’ultima considerazione riporta alla memoria le polemiche che ci furono ad aprile quando il Comune acquistò i test rapidi. «A volte si rischia di essere pretestuosi nelle cose – spiega Sellitto. Anche in quell’occasione in molti contestarono la decisione di utilizzare i test rapidi, ma dopo pochi giorni, lo stesso tipo, venne utilizzato per gli screening in varie strutture, compreso quelle sanitarie».

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