La sfida è quella di rievocare una tradizione antica come quella della pigiatura dell’uva, trasformandola in spazio di promozione del turismo enologico sul territorio. E’ l’idea da cui nasce la Macenata in programma dal 20 al 22 settembre a Paternopoli con la partecipazione dei 25 cantine, nel segno del gusto doc dei vini Aglianico e Taurasi. Sono Michela Petruzzo e Vittorio Balestra, rispettivamente vicepresidente e presidente dell’associazione “La Macenata” a spiegare come l’evento rappresenti il traguardo conclusivo di un percorso che dura tutta l’anno. “Ad alternarsi saranno enotours, masterclass dedicata alla vinificazione dell’Aglianico, degustazioni, pranzo in vigna. Riproponiamo l’antico rito della pigiatura dell’uva con i piedi perchè possa essere conosciuto anche dalle nuove generazioni, molto curiose nei confronti della cultura contadine”. Spiega come “riveste un ruolo strategico la progettazione europea che consente di ottenere fondi da destinare alla valorizzazione del turismo enogastronomico ma è chiaro che c’è bisogno di un cambio di rotta. Bisogna unire le forze mentre continua a non esserci una partecipazione attiva di tutte le cantine nell’azione di promozione del territorio. Eppure la cultura contadina appartiene a tutti noi, abbiamo avuto tutti nonni contadini, noi paternesi venivamo indicati come i mangiapuosti, a indicare la parte dura delle verdure. Rievocare questo rito significa mantenere viva la cultura contadina, rendere omaggio ai nostri padri la cui vita era scandita dai ritmi della terra”. Di scena anche la musica popolare con le tarantelle itineranti con Orizzonti Popolari, le selezioni di dj Spanky e Doggy Style, Melodia Irpina, Sally Cangiano, The Roxe Crue e i Virtuosi della tarantella. A rendere la festa ancora più coinvolgente, sabato arriverà a Paternopoli anche il treno storico che consentirà ai visitatori di andare alla scoperta del borgo e delle cantine