Regionali, Testa: da sempre con la gente i suoi problemi. Adesso è l’ora di svoltare anche in Regione – IL CIRIACO

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«Chi si presenta con 15 liste, lo fa perché ha paura di perdere. Un voto utile, ai territori e alle persone, è un voto al Movimento cinque stelle». Acqua, sanità e trasporti le priorità per l’Irpinia secondo Generoso Testa, storico attivista del Meetup oggi candidato alle elezioni regionali con il Movimento cinque stelle a sostegno di Valeria Ciarambino.

Quanto pesa l’esperienza decennale di attivismo nel Meetup e al fianco dei consumatori in campagna elettorale?

«Tantissimo. Sono quattordici anni che sono attivo su temi come la difesa dell’acqua, della mobilità, della città troppo spesso manchevole di servizi alle persone. Di battaglie ne ho condotte tante sia con il Meetup, e poi con il M5S, che con l’associazione consumatori. Ora, dopo aver portato queste battaglie prima in parlamento e poi al Governo, proveremo a portare alla guida della Regione Campania».

Perché oggi il M5S e Valeria Ciarambino dovrebbero essere premiati dagli elettori campani?

«Hanno sempre detto che il Movimento non aveva una caratura politica di livello. Negli ultimi cinque anni invece i nostri consiglieri regionali hanno dimostrato di essere sul pezzo, e cioè hanno saputo essere vicini ai cittadini. Un esempio su tutti la sanità, su cui Ciarambino ha dato grande battaglia avendo ragione come dimostra l’emergenza Covid che ha visto la Regione costretta a grandi investimenti perché non avevamo strutture ospedaliere e sanitarie adeguate. Non c’è stato settore o tematica su cui non si sia sentita la voce del Movimento, con proposte concrete anche per l’Irpinia dove abbiamo una situazione sanitaria penosa, dall’ospedale Landolfi a quelli di Ariano, Bisaccia, Solofra senza dimenticare la città di Avellino dove mancano i consultori familiari, con grave disagio per le zone periferiche. La presenza di un consigliere regionale irpino, tra le fila del Movimento, darà finalmente una nuova voce ed un nuovo volto alla rappresentanza politica del territorio. Basta questo per capire perché un voto utile alle persone e al territorio, è un voto al M5S».

Quali sono le priorità che sta affrontando in giro per l’Irpinia?

«Sono diverse. Certamente la gestione dell’acqua che deve cambiare, perché la legge regionale accentra tutto il potere verso Napoli e non dà spazio alle realtà locali che fanno parte dell’Ato Irpinia-Sannio. La difesa delle fonti e la redistribuzione dei costi del gestore idrico che sono attualmente onerosi e ancora si parla di aumenti, vanno affrontate. Andrebbe chiesto al presidente dell’Alto Calore Michelangelo Ciarcia, che non ha inteso congelare la sua carica nonostante sia impegnato in campagna elettorale con il Pd, perché non ha mai ascoltato le associazioni dei consumatori, e dunque la voce dei cittadini, per un confronto concreto sulle proposte. Altra priorità è quella della mobilità. L’Irpinia è una provincia scollegata, sia al suo interno che con il resto della Campania e del Paese. E non va dimenticato il mondo dell’industria: aziende e lavoratori non sono nemici tra di loro, bisogna favorire il dialogo tra le parti e dare armi vincenti per entrambi in termini di formazione e investimenti. Se togliamo i servizi basilari al cittadino non c’è alcuna possibilità di arginare lo spopolamento in atto».

In termini personali cosa si aspetta da questa esperienza?

«Per 14 anni ho partecipato alla creazione di un modo diverso di fare politica. Essere arrivato a candidarmi per la prima volta alle elezioni regionali, grazie chiaramente alla decisione della piattaforma Rousseau, da un lato mi inorgoglisce dall’altro mi riempie di responsabilità. Un risultato lo otterrò comunque, perché a prescindere dal risultato, ogni giorno incontro persone che ripongono in noi la loro fiducia, vedono in me e nei miei compagni del M5S, una possibilità di cambiamento. Ed è evidente che il M5S fa paura, se De Luca in particolare ma anche Caldoro, hanno dovuto blindare il voto mettendo insieme di tutto di più. Non sembrano le regionali, ma le amministrative: chi ha bisogno di presentarsi con 15 liste, tutto lecito per carità, lo fa perché ha paura di perdere. Credono che gli elettori siano stupidi, ma non è così. All’apertura della scheda elettorale, di fronte a tanto disorientamento, mi auguro che le persone sappiano individuare il simbolo giusto, quello del M5S».



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