Pratola Serra, i commenti alle motivazioni dello scioglimento del Comune – IL CIRIACO

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Pratola Serra appare un paese diviso di fronte alle motivazioni con cui il Ministro Luciana Lamorgese ha chiesto ed ottenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche (leggi qui tutti i dettagli).

Motivazioni che l’avvocato dei sindaci Antonio ed Emanuele Aufiero, il penalista Gaetano Aufiero, commenta precisando di non aver letto né ricevuto gli atti ma basandosi sulle ricostruzioni giornalistiche. «Se non si conoscono i nomi dei presunti infiltrati, chi sarebbero i criminali, quali i rapporti, quali le prove a supporto di queste tesi, difendersi diventa difficile per chiunque- spiega l’avvocato- si parla di infiltrazioni camorristiche, ma queste non sono entità astratte ma dovrebbero avere nomi e cognomi precisi. In una realtà quale quella di Pratola Serra, che non mi sembra essere tra quelle geograficamente e storicamente interessate dalla presenza pressante della criminalità organizzata, sarebbe invece importante conoscere tutti i dettagli. Oltre i diretti interessati,  ad aver diritto di sapere perché si arriva allo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose sono proprio i cittadini di Pratola Serra, sia quelli che hanno votato per gli Aufiero, sia quelli che non li hanno sostenuti, oltre che l’autorità giudiziaria che sarà investita del ricorso delle parti che dovrà avere tutti gli elementi per poter giudicare. Si cita ancora la famigerata questione della scuola modulare che al momento è oggetto di una indagine della Procura della Repubblica di Avellino, che ordinò anche le perquisizioni di due mesi fa, non della Dda. Da quando c’è stato lo scioglimento (22 ottobre ndr) attendevamo con grande curiosità di conoscere le ragioni alla base di tale provvedimento. Ad oggi non ho visto un atto».

Incredulità, paradossalmente, è quella che prova anche chi negli anni ha prodotto esposti e relazioni contro l’amministrazione Aufiero. Gerardo Galdo, capogruppo di opposizione prima dello scioglimento, non lo nasconde. «Che qualcosa non quadrava nell’azione amministrativa lo sapevamo e lo abbiamo denunciato, ma che le cose fossero così gravi francamente forse neanche lo immaginavamo- spiega- a leggere le motivazioni del Ministro di sicuro emerge che le nostre non erano stupidaggini o frutto di acredine politica. Chi ha fatto indagini spulciando tra gli atti del Comune, evidentemente ha ritenuto gravissimi gli esiti del proprio lavoro. Siamo stati anche querelati per diffamazione in passato, ma evidentemente avevamo ragione». L’esponente politico di Pratola Serra parla anche del clima che si respira in paese «se come emerge dai documenti che hanno portato allo scioglimento emerge una gestione del comune di quella portata, da parte di chi fino a ieri ha sempre sostenuto che tutto si sarebbe risolto con un’archiviazione, in una bolla di sapone, è normale che i pratolani siano increduli. Ora che a fare chiarezza arrivano il Ministro dell’Interno e il Presidente della Repubblica, credo che chiunque potrò farsi un’idea di quanto accaduto scevra da condizionamenti politici di parte. Abbiamo sempre creduto nello Stato e oggi non possiamo che dirci soddisfatti per l’intervento dello Stato che certamente almeno porrà fine ad una condotta che non abbiamo mai condiviso. Io stesso ero vicesindaco di Aufiero ma dopo un anno mi dimisi e passai all’opposizione proprio perché riscontravo procedure che non mi convincevano. Questo a riprova che ogni nostra iniziativa aveva un unico condizionamento, quello del bene del paese».



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