In memoriam di Mario de Simone – IL CIRIACO

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Tra i tanti addii eccellenti che hanno segnato il 2020 c’è n’è uno particolarmente triste per Avellino, mi riferisco alla scomparsa del dott. Mario De Simone, non solo decano della classe medica irpina ma, soprattutto, intelligenza vulcanica, ironica, poliedrica.

Un giovane Mario de Simone, foto courtesy Italia De Simone

Nato a Bari nel 1929, laureato in Medicina a Napoli nel 1954 dove poi si specializzò in Ortopedia e Traumatologia e dove tornò da docente universitario al Primo Policlinico. Nella sua carriera anche la parentesi in Pronto Soccorso all’Ospedale dei Pellegrini e il traguardo come più giovane primario d’Italia nel 1963. Chi ne ha conosciuto la mente brillante e la curiosità illimitata, però, non ha difficoltà a seguirne il percorso di vita allorché, nel 1963, consegue la seconda specializzazione, quella in Fisiokinesiterapia al Rizzoli di Bologna, ulteriore competenza che riversò nel suo Ambulatorio di Avellino, già allora punto di riferimento per l’intera Irpinia e non solo e poi cresciuto negli anni anche grazie al contributo fondamentale dato dalla figlia Italia, amministratore di IFOC che dal padre ha preso l’amore per i pazienti e il desiderio di essere sempre all’avanguardia. 

Nel 2004 la carriera medica di Mario De Simone è stata premiata con la Medaglia d’Oro della Sanità; il suo interesse per l’Uomo, però, era a tutto tondo.

Mario de Simone con la famiglia al completo, foto courtesy Italia De Simone

«Homo sum, humani nihil a me alienum puto» scriveva Publio Terenzio Afro e questa frase si potrebbe perfettamente sovrapporre a una personalità che amava ed era incuriosito dalla vita in tutte le sue sfaccettature, specie per quelle dalla spiccata vocazione sociale.

Fu infatti il fondatore del Circolo del Nuoto, da lui immaginato come luogo salubre e tempio dello sport senza finalità lucrative, e fu attivo nel Lions Club negli anni tremendi del Terremoto. Proprio in quel frangente, infatti, De Simone seppe dare la sua impronta di manager e uomo vicino agli ultimi coordinando gli aiuti provenienti dai Club Lions italiani e stranieri affinché giungessero ai terremotati; non si fermò lì, però, pensò anche al futuro di questa istituzione benefica in Irpinia, rifondando il Leo Club, costituendo due Club nuovi in Irpinia e sostenendo a proprie spese il Servizio Cani Guida dei Lions. 

Mario de Simone con la moglie Lillina Sarubbi, foto courtesy Italia De Simone

Chi scrive, però, ebba la fortuna di interloquire con lui a proposito dell’altra sua grande passione: la Cucina. Fu infatti tra i fondatori della Delegazione di Avellino dell’Accademia Italiana della Cucina di cui fu anche Coordinatore Territoriale per la Campania. Nel 2019, dopo aver nel frattempo pubblicato studi e libri come “I segreti del paiolo”, fondi l’Associazione Il Piatto d’Argento che ha avuto le sue attenzioni fino all’ultimo. Fu anche Ricercatore Associato all’ISA CNR di Avellino. 

Fu protagonista di una puntata, da me scritta e registrata con lui, di Tesori d’Irpinia, il format televisivo di Irpinia Tv che per alcuni anni ha portato nelle case di tutti gli irpini le più belle testimonianze di questa terra.  

Mario de Simone festeggia la laurea del nipote, foto courtesy Italia De Simone

Circondato dai libri, Mario De Simone nonostante gli anni e qualche acciacco, sprizzava davanti alla telecamera energia ed entusiasmo da tutti i pori. Un computer su cui digitava con la velocità di una saetta, qualche attrezzo ginnico a riprova che applicava la disciplina della cura del corpo innanzitutto a se stesso, ma soprattutto un vortice di idee sono le cose che più ricordo di quell’esperienza. Della cucina, infatti, Mario De Simone aveva una visione

Mario De Simone alla laurea del nipote, foto courtesy Italia De Simone

complessa e complessiva tale da renderla un catalizzatore, di storie, di ricordi, di progetti e di sogni ma anche un luogo di progettualità sempre legata alla condivisione di sapere ed amicizia con le persone. 

Mario de Simone in una immagine recente, foto courtesy Italia De Simone

Con una indimenticabile voce quasi da attore, robusta e piena di colori, Mario De Simone sapeva portarti indietro nei suoi ricordi e avanti nei suoi progetti, in entrambi i casi con gli occhi brillanti di chi la vita l’ha vissuta intensamente al punto tale da poterla rivivere intensamente in ogni dettaglio. Dalla casa avita, all’amata moglie Lillina Sarubbi, alle figlie Italia, amministratore del centro da lui fondato, e Margherita, architetto, ai nipoti, tra cui due medici, ai tanti momenti della storia recente di Avellino, tutto diventava vivo e colorato dai lampi di ilare letizia, dai guizzi di intelligente ironia con cui sapeva condire, da consumato chef, tutto il suo discorso. Proprio questo spirito così indomito e curioso, vero sintomo di vitalità, lo avevano reso attivissimo anche sui social, il suo profilo Facebook, infatti, è stato ricco di foto, frasi e attività ad un’età in cui la maggior parte dei suoi coetanei ha difficoltà anche ad usare un telefono. 

Della cucina apprezzava anche tutta la ritualità e il profondo significato di sequenze di pensieri e di gesti che accompagnano l’uomo dall’alba dei tempi; pianificare la ricetta, adeguarsi alla stagionalità, mescolare gli ingredienti con attenzione alla salute oltre che al gusto e infine condividere nella cerimonia laica della condivisione del cibo con i commensali. Anche qui un inno alla vita, l’espressione di una gratitudine per i doni ricevuti che maschera a stento uno stupore costante per il grande Dono, quello del creato, della vita, della comunione con un’energia più grande.

Nella cortesia di un signore di altri tempi, nel sorriso in cui continuava a mostrare il giovane che era stato e che era nel cuore, nell’intelligenza di chi non vuole mai smettere di imparare, nell’ironia di chi ha tanto vissuto e visto, nell’essere medico sempre e comunque con la voglia di ascoltare e un consiglio saggio da dare, in tutto questo resta e resterà con noi la sua impronta, il suo sorriso e il suo insegnamento. 

Un ringraziamento particolare alla figlia Italia per averci concesso le immagini che le abbiamo chiesto dagli album di famiglia, per condividere con voi alcuni momenti privati e pubblici della vita di Mario de Simone.



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