Iia, sindacati e operai uniti: una lunga estate calda ma un nuovo piano industriale è possibile

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Valle Ufita.  In fabbrica, questa mattina, assemblea con gli operai di Industria Italiana Autobus. I sindacati hanno discusso, insieme alle tute blu, di quanto è stato detto nell’incontro dell’altro giorno al Mimit. E nella capitale la fumata è risultata grigia. Da qui che bisogna ripartire, dunque. Nonostante la strada da percorrere sembra tutta in salita ed andiamo incontro ” ad una lunga estate calda- dice il segretario provinciale della Fismic, GiuseppeZ aolino- I nodi stanno venendo al pettine- continua- e stiamo arrivando in una fase completamente nuova”. Dal ministero si prevede la produzione di 427 autobus,” mettendoci più di 100 milioni di euro dei contribuenti. 62 milioni di liquidità per la produzione e 44 di garanzia “.

Quasi incredula la risposta dei vertici dell’azienda, che più di 300, per quest’anno, non riesce a produrne. Provocando, forse, il disappunto della sottosegretaria Fausta Bergamotto che ha esclamato: Il governo non ha più intenzione di essere il bancomat della IIA”. Entro luglio Invitalia” il braccio armato del governo”,  uno dei tre soci di maggioranza delle fabbriche di valle Ufita e di Bologna, valuterà quando lasciare e, quindi, a chi cedere il 42 per cento delle azioni.” Si stravolgera’ l’assetto societario- commenta il sindacalista”. Il segretario provinciale Fiom, Giuseppe Morsa, ha sottolineato come, nell’incontro al Ministero, la stessa sottosegretaria non è stata tenera con i vertici aziendali.” Ha detto delle inefficienze con le quali, l’azienda,  ha gestito le varie fasi. Siamo ad un punto di non ritorno, uno spartiacque nel quale prendere decisioni importanti. Ci hanno detto che, l’azienda, è molto appetita. Oltre alle tre offerte che conosciamo ce ne sono altre. Chiaramente a noi preoccupa il fatto che, ancora una volta, si va al ministero con il cappello in mano senza la possibilità di rendere  autosufficiente questa fabbrica. Chi ci ha messo tanto sono i lavoratori e tutti ne escono umiliati e mortificati “.

Intanto quella di stamattina è stata una assemblea in cui operai e sindacati si sono mostrati uniti.” Sono state condivise le nostre preoccupazioni- continua Zaolino-, oltre al giudizio negativo sul management aziendale. Questa dirigenza non ne ha azzeccata una ed ha tradito la fiducia del Mimit. Ad inchiodarli- prosegue il segretario provinciale Fismic- sono i numeri, e al loro fallimento produttivo”. I lavoratori, perciò,  aspettano il mese di luglio” per capire meglio quale sarà il loro destino”.

Zaolino spera che Industria Italiana Autobus non diventi “una seconda Alitalia. È questo che dobbiamo evitare “. Le due ultime cordate “non sono state proprio il massimo”. Ed il prossimo che arriverà,  per il sindacalista,” deve garantire il rilancio, perché dobbiamo ricominciare praticamente ad organizzare una società che perde colpi e credibilità”. E nella situazione attuale “il rischio di andare a sbattere è molto reale”. Ma le organizzazioni sindacali, però,  sono ancora fiduciose”,nelle novità che ci potranno essere- dice ancora Zaolino-. Se quelle sono in capo al ministero, noi non faremo sconti a nessuno. Chiunque verrà deve sapere che, in Italia,  fare autobus è molto complicato. Noi siamo pronti a confrontarci con chi ci mette soldi propri, è serio, garantisce occupazione. Da stamattina,  per sindacati e tute blu si apre una nuova fase in cui credere ad un nuovo piano industriale ma non più in questa dirigenza”.

Giancarlo Vitale


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