Idee Resistenti. “La compagnia” il video collettivo di Canto Loguercio firmato dal regista Antonello Matarazzo – IL CIRIACO

0
192


Questo spazio quotidiano di creatività si chiama “Idee Resistenti” per due motivi: in quarantena è necessario resistere, esercitare la creatività e applicarsi a ciò che ci piace aiuta la mente a orientarsi in una direzione diversa: quella del futuro. Se avete voglia di inviarci le vostre Idee Resistenti scrivete a: eventi@ilciriaco.it

Un frame del video “In compagnia”

Torna una coppia creativa di valore, quella formata dal cantautore Canio Loguercio e dal regista avellinese Antonello Matarazzo con il video “In Compagnia”, reinterpretazione del celebra brano “La Compagnia” di Carlo Donida e Mogol, portato al successo da Lucio Battisti e successivamente da Vasco Rossi. Il video è stato rilasciato oggi e pubblicato sul sito del quotidiano laRepubblica.it.

La particolarità di questa versione sta nella natura collettiva del progetto che viene tradotta in immagini nel video di Antonello Matarazzo che riunisce tutti i presenti in una maxi video conferenza, che ci riporta all’esperienza delle piattaforme usate in quarantena per comunicare in gruppo e minimizzare, almeno virtualmente, gli effetti del distanziamento sociale imposto dalla quarantena. Nel riquadro della telecamera del computer o dello smartphone, ognuno dei partecipanti si mostra per come è stato in questi giorni di pandemia, si scorgono frammenti di interni casalinghi, i nidi forzatamente abitati in questi lunghi giorni in cui, tuttavia, uno spirito resistente può far risorgere la voglia di superare il momento difficile attraverso una canzone, uno strumento musicale, la voglia di creare bellezza e sorrisi.

“Ho aderito alla proposta lanciata da Canio Loguercio nel realizzare questo lavoro, diciamo casalingo, perché rispecchia la condizione in cui siamo costretti un po’ tutti. – spiega il regista Antonello Matarazzo – La call è stata estesa sia ad amici e conoscenti che ai musicisti e ai professionisti (più di una quarantina in tutto) che hanno partecipato come me a questo progetto, che vuole essere, ovviamente, un inno al valore dello stare insieme, nel tempo in cui si pianifica la distanza sociale e la diffidenza dell’uno verso l’altro. Devo dire che stavolta ho dovuto fare i conti con un messaggio di tipo mainstream che fa un po’ a pugni sia con la mia collocazione artistica che con la mia immaginazione, ma allo stesso tempo mi sono trovato a condividerne i presupposti che sono tutt’altro che leggeri.
C’è stato anche un notevole sovraccarico di lavoro tecnico, dal momento che mi sono trovato a dover fare tutto da solo, nel sincronizzare il tutto senza che si avvertisse lo sforzo necessario. Non sono sicuro che ce l’avrei fatta se non fosse stato per la sollecitudine di un amico come Canio che mi è stato vicino in ogni passaggio, nonostante il suo altrettanto faticoso impegno vocale, strumentale e logistico. Alla fine mi sembra che sia venuto fuori un lavoro abbastanza onesto e fluido ma dal quale mi sento giustamente “espropriato” a favore di un sacrosanto servizio collettivo che ha voluto anche dare valore ai tanti professionisti del mondo della musica e dell’arte, i quali sembrano rappresentare l’ultima ruota del carro, soprattutto in un periodo di emergenze e priorità come questo dal quale ancora non si intravede una via d’uscita”.

Oltre a Canio Loguercio (voce, chitarra e armonica) e allo stesso Matarazzo, partecipano al video come voci: Giovanna Famulari, Monica Demuru, Rosa Lembo, Gabriella Rinaldi, Laura Cuomo, Giovanna Nicolai, Bianca Fenizia, Carmen De Marco, Alessandro Scippa, Ina Arnone, Claudio Chersoni Family, Gabriella & Axel, Ida Leone, Luca Grassi, Luigi Tamborrino, Marianna Sciveres, Mario Iannotti, Marita D’Elia, Micaela & Giovanni, Natalino Russo, Paolo Modugno, Giuseppe Moro, Piero e Anna Tacconi, Roberto e Massimo, Sergio Bizzarro, Remigio Alifuoco, Maurizio Chiurazzi, Elisabetta Riccardi, Marialuisa Firpo, Silvana Matarazzo, Ciro Riccardi, Giampiero Francese, Simona Frasca, Serafino Paternoster e Mariateresa Cascino, Federica Rolle.

In qualità di musicisti sono presenti: Giovanna Famulari (violoncello), Daniela Ippolito (arpa) Luca De Carlo (tromba), Rocco De Rosa (pianoforte), Max Carola (chitarra), Chiara Rapaccini (disegno). Alla produzione e missaggio c’è Rocco Petruzzi.

La forza vitale di questo brano nell’interpretazione di Canio Loguercio ha stimolato molte interessanti considerazioni.  A proposito del brano reinterpretato da Loguercio scrive il critico musicale e giornalista Michele Neri: “Estate 1975, Battisti ha quasi completato il suo nono album e, caso strano, ha aggiunto una cover, un brano non suo. Lo aveva composto Carlo Donida con Mogol anni prima. La compagnia, questo il titolo, è stato inciso nel 1969 da Marisa Sannia. Battisti lo rivitalizza e lo trasforma, lo spirito liberatorio della canzone diventa urlo con la voce in emergenza del cantautore, perfettamente accompagnata dal sassofono di Claudio Pascoli. Anni dopo è un’altra voce evocativa a impossessarsi della canzone, quella di Vasco Rossi. Altro successo. Oggi, in questi tempi assurdi e devastanti, La compagnia assume un significato nuovo, l’urlo liberatorio è speranza e augurio, è catarsi. E a magnificare questa “nuova” canzone è Canio Loguercio, cantautore sensibile e dall’originalità indiscussa. La sua è una versione irresistibilmente sgangherata, di raffinata artigianalità, che interpreta perfettamente lo stato d’animo di cui è creatura e di cui diventa testimone. Abbiamo tutti bisogno di compagnia, di una musica che prenda definitivamente il posto della tristezza e della solitudine che ci ha quasi sopraffatto. Abbiamo bisogno di un urlo liberatorio che ci liberi il cuore. Eccolo”.

 

Gianni Siviero, cantautore e scrittore, paragona la compagnia ad un treno con una interessante metafora: “Ecco: in fondo una compagnia è come un treno: una teoria di vagoni inutili senza la motrice, tanto quanto una motrice senza i vagoni. E tutto il treno inutile senza una destinazione”.

Più di uno ha evidenziato come la pandemia possa essere l’occasione per il recupero di valori essenziali a scapito di tanto superfluo che ha intasato le nostre vecchie vite; tra questi l’ambientalista Ermete Realacci che scrive: “Bella canzone e bellissima interpretazione. Compagnia viene da dividere il pane: una cena, una bevuta, una canzone con amici mi ha sempre dato più emozioni e piacere di un banale lusso. Forse questa terribile epidemia lo ha ricordato a molti. Speriamo di non dimenticarlo”.

C’è un valore intrinseco nella compagnia, come evidenzia Fabio Renzi, segretario della Fondazione Symbola, che scrive: “Si può star bene anche da soli, ma si è felici solo in compagnia”.

Compagnia, teatro, polis, democrazia; tre termini che il critico teatrale Andrea Porcheddu evoca per spiegare la magia ma anche la necessità del riunirsi degli uomini in una compagnia e scrive: “Senza compagnia non esiste teatro. La commedia dell’arte lo ha svelato chiaramente già a metà Cinquecento, quando è stata fondata la prima compagnia di comici. Il teatro è fatto da gente che sta assieme, che vive, lavora, canta, parla, ascolta assieme. E il teatro, in fondo, è la felicità di un incontro tra due comunità: chi sta sul palco e chi sta in platea. Compagnie sconosciute si trovano, assieme, in uno stesso luogo. Il teatro nasce da questo semplice gesto: proprio come la polis, come la democrazia”.

Una interessante lettura del fenomeno delle canzoni dai balconi, uno dei grandi momenti collettivi all’inizio della quarantena, è data dallo psichiatra e scrittore Walter Procaccio che nota: “Chi non si è commosso cantando al balcone è stato divorato dalla metropoli e dalla modernità ed è condannato alla solitudine. Non tutti i balconi sanno essere un vero bar. Chi si è vergognato di cantare si è vergognato dell’amore ed ha sbagliato o forse del Tg e in questo caso ha fatto bene. Se vedi una telecamera mentre ti stai amando con i condomini smetti di amarti e ricomincia quando il Tg va via. L’amore del futuro sarà l’amore senza Tg”.

 

Nota biografica sul regista

Antonello Maratazzo

Antonello Matarazzo, pittore, regista e video artista, esponente del Medialismo. I suoi video sono stati accolti da numerosi festival cinematografici italiani ed internazionali (Mostra Cinematografica di Venezia, Festival Cinéma Méditerranéen Montpellier, Torino Film Festival, Festival des Cinémas Différents de Paris, Invideo, Locarno ecc.), alcuni dei quali come la Mostra Int.le del Nuovo Cinema di Pesaro e il Festival Internacional de Cine de Mar del Plata hanno proposto sue retrospettive. Nel 2013 il Festival Signes de Nuit di Parigi gli dedica un Regard Specifique. 

Il nucleo della sua ricerca si fonda sull’equivocità tra immagine fissa e movimento, il trait d’union tra pittura e video-installazioni è costituito dall’inclinazione nell’indagare aspetti introspettivi e antropologici. Questa caratteristica del suo lavoro fa sì che in molte Università, tra le quali Brera e Cambridge, le sue opere vengano mostrate in seminari e workshop a scopo didattico. Il suo lavoro è stato presentato alla 53° e 54° edizione della Biennale Arte di Venezia.



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here