Cosa hanno in comune i gol dell’Avellino? L’analogia che evidenzia un limite

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Con appena 3 reti in 4 giornate di campionato, l’Avellino vanta uno degli attacchi meno produttivi dell’intero girone C di Serie C.  Le evidenti difficoltà realizzative degli uomini di Pazienza sono quindi attestate dai numeri e confermate paradossalmente anche da un’analogia che contraddistingue i (pochi) gol arrivati sin qui. Le 2 reti messe a segno da Gori – contro Picerno e Cavese – e quella realizzata da Sounas con il Giugliano, infatti, sono arrivate tutte su colpo di testa. La formazione biancoverde sa segnare dunque soltanto in un modo e questo si traduce poi nei limiti, ormai noti a tutti, nella costruzione di occasione da gol e nelle scarse percentuali di conversione realizzativa.

Pazienza

Cosa hanno in comune i gol dell’Avellino? L’analogia che evidenzia un limite

I 3 gol realizzati dall’Avellino in campionato sono simili per quanto concerne la modalità di realizzazione e la costruzione. I colpi di testa vincenti di Gori e Sounas sono chiaramente arrivati in seguito ai cross di Russo (contro il Picerno, su calcio d’angolo) e D’Ausilio, che ha supportato i compagni contro Giugliano e Cavese. Questo dato non è semplicemente frutto del caso: la formazione biancoverde usa infatti il traversone come principale arma d’attacco, arrivando alla conclusione soprattutto attraverso questo tipo di costruzione.

Come già sottolineato durante la scorsa settimana, però, i dati rivelano come questo genere di attacco sia quello meno produttivo in termini di conversione nel rapporto tiri/gol. Questo dunque spiegherebbe le scarse percentuali realizzative dell’Avellino che, pur avendo in apparenza qualità notevoli nel gioco aereo, finisce quindi per avere meno possibilità di segnare rispetto a chi si affida ad altre soluzioni, come ad esempio gli attacchi per vie centrali o le conclusioni dalla distanza. Solo quando questa curiosa analogia del gol sarà accantonata, dunque, la squadra di Pazienza tornerà ad essere temibile e performante nei pressi della porta avversaria. Solo allora, di conseguenza, la crisi di risultati sarà – o potrebbe essere – un lontano ricordo.


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