Campo Genova, al via la seconda verifica. Arvonio: “Sarà un’indagine minuziosa” – IL CIRIACO

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Avellino – Il Comune si prepara ad affrontare il secondo ciclo di indagini ambientali su Campo Genova. Dopo il primo, che ha restituito un quadro positivo in merito al presunto inquinamento sotto al piazzale, adesso le verifiche si concentreranno sulla falda acquifera sotterranea per valutare se, il materiale di risulta presente, possa aver inquinato o meno le acque. Questa mattina c’è stato il primo sopralluogo alla presenza dell’Arpac, dei responsabili del laboratorio di analisi a cui il Comune ha affidato le indagini e del Comandante della Municipale e dirigente all’Ambiente, Michele Arvonio. Il sopralluogo è servito a stabilire i punti in cui effettuare i carotaggi.

Comandante Arvonio, oggi parte secondo step di indagini su Campo Genova. Qual è l’iter?
Abbiamo un cronoprogramma volto ad accertare i fatti, così come disposto dal Tar. Abbiamo completato la prima fase, ora andremo più nel sottosuolo. Quello che c’è sotto Campo Genova è stato già statuito dalla prima fase, ora andremo a verificare le condizioni della falda e soprattutto andremo oltre Campo Genova, anche nell’area attigua, per verificare la situazione. Inizia oggi e terminerà entro una settimana. Successivamente sarà il laboratorio, sia della ditta incaricata dal Comune che quello in contraddittorio dell’Arpac, a decidere se la falda è inquinata e quindi se il piazzale ha subito negli anni un inquinamento tale da renderlo pericoloso.

Quanti carotaggi verranno effettuati e a quale profondità?
Oltre sei carotaggi e scenderemo fino a quando troveremo la falda, quindi l’acqua. Sarà un’attività molto pregnante. Effettueremo questa indagine minuziosa, capillare, attenta e soprattutto dettata da un cronoprogramma a cui noi ci stiamo attendendo in modo scrupoloso.

Il tutto, chiaramente, tenendo conto delle scadenze imposte dal Tar.
Guardi, anche se le operazioni dovessero terminare domani, giusto per dire, dovremmo lo stesso attendere il 14 ottobre, giorno in cui è stata fissata l’udienza dal Tar. Quindi è strumentale parlare di tempi, questi si sono allungati non perché lo abbiamo deciso noi, ma perchè c’è stato un ricorso che ha prodotto una serie di indagini che ha i suoi tempi tecnici.

Alla luce del primo ciclo già concluso e del quadro che è stato restituito da quelle verifiche, lei si sente tranquillo sullo stato di salute del sottosuolo?
Conoscendo le dinamiche dell’inquinamento ambientale e le problematiche che crea il conferimento dei rifiuti su un sito con il relativo percolato, alla luce di quello che sto verificando mi sento molto fiducioso.

 



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